Analisi e raccomandazioni di modelli e marche cuffie
Benvenuti nella nostra piccola pagina di consigli e recensioni di cuffie, è necessario ascoltare la musica ovunque si voglia. Seguiteci in questo viaggio online con il nostro carico di sito illusione. Godetevi i migliori modelli cuffie del mercato.
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Internai Clock, controllo di tutti i colpi e suoni nella nostra niente, note e pause comprese
È importante sottolineare che quando suoniamo uno strumento il ritmo non viene esplicitato solo dalle nostre mani, ma continua ad essere dentro di noi e regola in "silenzio" la nostra esecuzione. Il silenzio indica, durante l’esecuzione, che tutto quello che non suoniamo suona dentro di noi attraverso le note e le pause, dandoci stabilità ritmica necessaria durante la performance. L’importanza di pensare correttamente la durata delle note e delle pause per dare continuità alla nostra pulsazione interna, sarà poi trasferita tecnicamente sullo strumento. Prendendo in considerazione la scuola secondaria di primo
grado e l’apprendimento musicale con le cuffie, il problema principale sta proprio nel capire l’importanza primaria della consapevolezza del tempo. Molti ragazzi arrivano alla licenza media con buone doti tecniche e con un repertorio che comprende brani importanti, studiati con molta accuratezza e precisione, trascurando però tutta la parte ritmica interna nello studio e nell’esecuzione. Durante il lavoro di preparazione dei brani molte volte si focalizza l’attenzione solo sulle figure ritmiche presenti nel pentagramma, cercando di incastrare le durate dei suoni col tempo di riferimento. Questo porta ad una mediocre consapevolezza di quello che in realtà sta succedendo durante l’esecuzione a livello ritmico e temporale, e molto spesso non ci si accorge degli sbalzi di bpm (numero dibattiti per minuto) che avvengono durante l’esecuzione.
Per esperienza personale, il grosso problema che si pone durante le lezioni di musica d'insieme nella scuola secondaria di primo grado è la mancanza di consapevolezza dei ragazzi nel riuscire a mantenere costante il tempo dall’inizio alla fine: quasi sempre le figurazioni ritmiche vengono eseguite a seconda della notazione e non per la loro collocazione nel tempo. Capita spesso, per esempio, che due crome scritte separate vengono erroneamente eseguite diversamente da due crome unite dalla codetta, in quanto l’unica abilità appresa consapevolmente è quella di giudicare la durata dei suoni attraverso il
loro colore sulla testa (pallino nero o bianco) o dal numero delle codette. Questa è un'abilità essenziale per la codificazione del linguaggio musicale, ma non sufficiente per capire come interagire con il fattore tempo, in quanto senza riuscire a suddividere e pensare tutte le pause non scritte, il tempo che intercorre tra una nota e l'altra verrà pensato in modo approssimativo e non preciso. Per questo motivo è importante riuscire a contare sempre tutte le suddivisioni dentro una battuta, a seconda del tempo indicato.
Lo studio del valore indicato in frazione per rappresentare la durata di una nota o pausa all’interno dello spazio temporale chiamato battuta, rappresenta il modo più conosciuto di spiegare come collocare le durate delle note all’interno di un lasso temporale indicato dalla frazione stessa. Questo però porta, come abbiamo già detto, ad una focalizzazione della pulsazione solo sul ritmo scritto. Per riuscire a collocare esattamente le note nel loro spazio temporale, è necessario creare una struttura di suddivisione interiore delle cellule ritmiche che si vanno ad eseguire. Questo porterebbe ad una crescente consapevolezza del posizionamento delle figurazioni ritmiche che eseguiamo nel tempo, creando l’abilità di manipolare tutti i colpi o le note che si trovano all’interno dello spazio temporale tra le due pulsazioni, senza farci perdere l’appuntamento sincronico con il clicko il tempo di riferimento deciso prima dell’esecuzione.
Per questo ci siamo avvalsi di un termine coniato per definire la sensazione interiore che dovrebbe crearsi durante lo studio e l’esecuzione musicale: X internai clock. Per internai clock si intende la vera e propria costruzione di un orologio (metronomo) interiore che guida in modo consapevole l’esecuzione musicale. La sensazione di pulsazione può diventare sempre più precisa se si riesce a pensare e contare tutte le suddivisioni che si trovano al suo interno. Il ‘‘contare’’ mentre si suona solitamente risulta difficile per gli allievi, in quanto non si è abituati a dividere mentalmente le durate, ed a esprimerle a voce alta durante l’esecuzione. Gli esercizi che affronteremo nel prossimo paragrafo indicano come poter sviluppare questa capacità, e far diventare il conteggio mentale delle suddivisioni, una pratica naturale che deve far parte di ogni musicista. Essendo questa una pratica evolutiva i risultati saranno lenti e protratti nel tempo, ma costituiranno una competenze che accompagnerà il ragazzo in tutta la sua vita musicale.
grado e l’apprendimento musicale con le cuffie, il problema principale sta proprio nel capire l’importanza primaria della consapevolezza del tempo. Molti ragazzi arrivano alla licenza media con buone doti tecniche e con un repertorio che comprende brani importanti, studiati con molta accuratezza e precisione, trascurando però tutta la parte ritmica interna nello studio e nell’esecuzione. Durante il lavoro di preparazione dei brani molte volte si focalizza l’attenzione solo sulle figure ritmiche presenti nel pentagramma, cercando di incastrare le durate dei suoni col tempo di riferimento. Questo porta ad una mediocre consapevolezza di quello che in realtà sta succedendo durante l’esecuzione a livello ritmico e temporale, e molto spesso non ci si accorge degli sbalzi di bpm (numero dibattiti per minuto) che avvengono durante l’esecuzione.
Per esperienza personale, il grosso problema che si pone durante le lezioni di musica d'insieme nella scuola secondaria di primo grado è la mancanza di consapevolezza dei ragazzi nel riuscire a mantenere costante il tempo dall’inizio alla fine: quasi sempre le figurazioni ritmiche vengono eseguite a seconda della notazione e non per la loro collocazione nel tempo. Capita spesso, per esempio, che due crome scritte separate vengono erroneamente eseguite diversamente da due crome unite dalla codetta, in quanto l’unica abilità appresa consapevolmente è quella di giudicare la durata dei suoni attraverso il
loro colore sulla testa (pallino nero o bianco) o dal numero delle codette. Questa è un'abilità essenziale per la codificazione del linguaggio musicale, ma non sufficiente per capire come interagire con il fattore tempo, in quanto senza riuscire a suddividere e pensare tutte le pause non scritte, il tempo che intercorre tra una nota e l'altra verrà pensato in modo approssimativo e non preciso. Per questo motivo è importante riuscire a contare sempre tutte le suddivisioni dentro una battuta, a seconda del tempo indicato.
Lo studio del valore indicato in frazione per rappresentare la durata di una nota o pausa all’interno dello spazio temporale chiamato battuta, rappresenta il modo più conosciuto di spiegare come collocare le durate delle note all’interno di un lasso temporale indicato dalla frazione stessa. Questo però porta, come abbiamo già detto, ad una focalizzazione della pulsazione solo sul ritmo scritto. Per riuscire a collocare esattamente le note nel loro spazio temporale, è necessario creare una struttura di suddivisione interiore delle cellule ritmiche che si vanno ad eseguire. Questo porterebbe ad una crescente consapevolezza del posizionamento delle figurazioni ritmiche che eseguiamo nel tempo, creando l’abilità di manipolare tutti i colpi o le note che si trovano all’interno dello spazio temporale tra le due pulsazioni, senza farci perdere l’appuntamento sincronico con il clicko il tempo di riferimento deciso prima dell’esecuzione.
Per questo ci siamo avvalsi di un termine coniato per definire la sensazione interiore che dovrebbe crearsi durante lo studio e l’esecuzione musicale: X internai clock. Per internai clock si intende la vera e propria costruzione di un orologio (metronomo) interiore che guida in modo consapevole l’esecuzione musicale. La sensazione di pulsazione può diventare sempre più precisa se si riesce a pensare e contare tutte le suddivisioni che si trovano al suo interno. Il ‘‘contare’’ mentre si suona solitamente risulta difficile per gli allievi, in quanto non si è abituati a dividere mentalmente le durate, ed a esprimerle a voce alta durante l’esecuzione. Gli esercizi che affronteremo nel prossimo paragrafo indicano come poter sviluppare questa capacità, e far diventare il conteggio mentale delle suddivisioni, una pratica naturale che deve far parte di ogni musicista. Essendo questa una pratica evolutiva i risultati saranno lenti e protratti nel tempo, ma costituiranno una competenze che accompagnerà il ragazzo in tutta la sua vita musicale.